Chi è il leader? Nonostante anni di studi, ancora non esiste una definizione univoca. Tutti però concordano sul fatto che leader è chi è capace di guidare le persone verso un obiettivo, indicando la direzione da prendere. Due, quindi, sono le competenze essenziali: la capacita di ispirare e influenzare gli altri, e quella di scegliere la strada da imboccare e il modo per raggiungere la meta. Nel concetto tradizionale di leadership, tuttavia, alla prima competenza è quasi sempre riconosciuta una rilevanza maggiore: siamo infatti abituati a chiamare leader chi ha un folto seguito anche quando conduca i suoi follower in una direzione sbagliata; per contro, tendiamo a non ritenere leader chi sa indicare una direzione positiva e corretta ma non è dotato di un seguito. In un mondo complesso come quello attuale questo sbilanciamento genera molti pericoli, con effetti potenzialmente irrimediabili.
È arrivato perciò il momento di riequilibrare l’idea di leadership: leader è chi sa creare le condizioni affinché il contesto in cui opera (sia esso un’azienda, un’organizzazione, un ente o un Paese) evolva in una direzione sostenibile nel tempo. Perché tutti coloro che si adoperano per «far sì che il gioco continui» stanno esercitando una forma di leadership. E in questo il ruolo cardine spetta alla saggezza, ovvero all’arte di bilanciare gli opposti in una prospettiva di bene comune che guarda al futuro.