Sono almeno vent'anni che la Cina sta cambiando
il mondo, attraverso le sue riforme, le
sue produzioni e le sue imprese, che innovano
e investono anche in Italia. Pirelli nelle mani di
ChinaChem, Ansaldo Energia partecipata da
Shanghai Electric, Shanghai Bright Food che
compra il gruppo oleario toscano Salov, mentre
Krizia è passata a Shenzhen e anche Inter e Milan
sono state acquistate dai cinesi. Tutto questo
è un bene? Secondo molti è soprattutto un rischio,
perché i capi azienda orientali sarebbero
interessati al nostro know how e ai nostri marchi,
pronti poi a trasferire in Cina la produzione.
Secondo altri è invece un’opportunità, perché
gli investimenti italiani delle multinazionali rosse
aprirebbero prospettive di crescita sul mercato
cinese, e non solo. C’è bisogno di chiarezza: è
ciò che fa il libro, affrontando in modo serio e
pragmatico un tema che si presta a molte polemiche
e a troppi pregiudizi.