Forse le generazioni future non lavoreranno più. Certamente lavoreranno meno: robot e computer sostituiranno le persone in molte attività manuali e intellettuali. Un futuro così diverso dal presente richiederà un grande sforzo di adattamento da parte della nostra società. Ma quello che ci sembra preoccupante è che non vi sia ancora una diffusa e generale percezione dei mutamenti che sono ormai imminenti. Questo libro vuole aiutare i lettori a prendere coscienza delle trasformazioni in corso. Per esempio, potremmo trovarci a dover affrontare una momentanea, o duratura, disoccupazione derivante dalle nuove tecnologie. Dovremo imparare a gestire la distribuzione della ricchezza che le nuove tecnologie concentreranno nelle mani di una élite tecnocratica. Sarà necessario ripensare al sistema educativo per preparare le nuove generazioni per compiti diversi da quelli richiesti dalla società attuale. È sempre meglio prendere coscienza anticipatamente dei problemi che inevitabilmente dovremo affrontare, e discutere e studiare le possibili soluzioni, senza l’assillo dell’urgenza di un intervento ormai indifferibile. Nella prima parte di questo libro sono presentate le diverse correnti di pensiero che si sono occupate di queste tematiche e le prospettive che ciascuna di esse ha delineato per il futuro. Nella seconda parte del libro sono presentati i risultati di una ricerca empirica, che ha cercato di valutare il grado di sensibilizzazione e coscienza su questa tematica da parte di opinion makers, managers, direttori delle risorse umane e giovani che hanno fondato nuove imprese (start-uppers), o si accingono (da neolaureti) ad entrare nel mondo del lavoro.