Lo scrittore Filippo Losito si muove tra scienza e riferimenti letterari alla ricerca di un ponte tra due attività tipicamente umane, individuando nell’umorismo un atto espansivo della mente in grado di dare forma al mondo o di crearne di nuovi.
Forse lo humor non salverà il mondo, ma di certo permette di scoprirne di nuovi. Liberando non solo sorrisi e risate ma le enormi potenzialità di quel pensiero laterale che si trova alla base della creatività umana. Un’attitudine mentale che può essere più o meno sviluppata in ognuno di noi, ma che non rappresenta un dono inaccessibile ai più e, anzi, può essere insegnata e allenata al pari della matematica e della musica.
Per dimostrare questa tesi, Losito si muove con fluidità fra teorie dell’umorismo ed elementi di bio-socialità, riflessioni filosofiche e riferimenti letterari, tecniche di storytelling e metodi alternativi per elaborare soluzioni non convenzionali, creando continui collegamenti fra mondi, culture e nomi solo in apparenza distanti: da Woody Allen a Kafka, da Archimede a Steven Wright, da “I Griffin” a “Delitto e castigo”. Ogni riflessione, comunque, parte da solide basi scientifiche e in particolare dagli studi sul pensiero laterale, attitudine che, secondo il neuroscienziato Edward De Bono, ha a che fare con il “pensare al pensare” e si trova alla base dei processi creativi.
Da dote innata e tratto caratteristico di pochi geni la creatività si rivela una caratteristica allenabile, un potenziale a disposizione di tutti, che grazie all’esercizio può permettere di mutare percezioni e concetti preparando il terreno a un’ispirazione che diventa così il frutto di un lavoro continuo, innanzitutto su sé stessi. Ed è in quest’ottica che lo humor gioca un ruolo fondamentale: il pensiero umoristico, infatti, si orienta sulla lateralità richiedendo una ristrutturazione intuitiva degli elementi in gioco, costruisce nuovi scenari, opera secondo modelli inusuali e spesso offre alternative agli schemi logici preesistenti. Non limitandosi ad assimilare e riprodurre ciò che già esiste nel mondo, ma rappresentando un atto espansivo della mente attraverso una rielaborazione intuitiva della realt