Nel suo ultimo saggio, pubblicato postumo, Franco Mazzei sostiene che Europa e Cina siano destinate ad avvicinarsi più di quanto non sembri oggi, in tempi di crisi
Europa e Cina? Sono più vicine di quanto non sembri. E questa “insospettabile convergenza” potrebbe accentuarsi in futuro, nonostante le difficoltà riscontrate in questi anni di gravi crisi geopolitiche e non solo, dalla pandemia di Covid-19 al ritorno della guerra nel Vecchio continente con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ne era convinto Franco Mazzei (1939-2022), noto orientalista ed esperto di relazioni internazionali che ha raccolto le sue riflessioni su questo tema – che lo ha impegnato negli ultimi anni – in questo saggio pubblicato postumo.
L’analisi di Mazzei si concentra su un contesto internazionale attualmente unito da macrofenomeni economici ma frammentato politicamente e culturalmente, in cui gli Stati Uniti faticano a mantenere la supremazia consolidata dopo la fine della Guerra Fredda.
Il saggio è un invito ad affrontare il futuro adottando un atteggiamento non prigioniero di nazionalismi o etnocentrismi, ma aperto alla diversità, disponibile alla comprensione dell’altro e alla cooperazione, se non proprio alla collaborazione. E in quest’ottica l’autore mette a disposizione dei lettori le conoscenze maturate in anni di studi e di esperienze in Oriente, utili per cercare di comprendere meglio la civiltà confuciana con la quale dovremo relazionarci in modo sempre più intenso nei prossimi anni.
Ed è proprio a partire dalla sua profonda conoscenza del mondo cinese che Mazzei tenta di delinare una traiettoria geopolitica che in questo tempo tumultuoso può sembrare perfino azzardata. Mettendo a confronto il modello geoculturale delle due civiltà e sfatando stereotipi e pregiudizi occidentali sul «Paese del Centro», a emergere inaspettato è così un avvicinamento che, nel prossimo futuro, potrebbe candidare Europa e Cina a diventare i nuovi attori sulla ribalta della politica mondiale.