Ben Buchanan e Andrew Imbrie – tra le menti dell’Ordine esecutivo sullo sviluppo e l’uso sicuro dell’IA firmato da Joe Biden – riflettono su guerra, pace e democrazia alla luce della rivoluzione in atto. Individuando inaspettati vantaggi per le democrazie.
In principio era il fuoco, oggi è l’intelligenza artificiale. La forza che sta trasformando le nostre vite può illuminare il cammino a invenzioni rivoluzionarie, ma anche sfuggire al nostro controllo e innescare incendi difficili da sedare. O, perfino, essere brandita come un’arma capace di alimentare le fiamme di un nuovo tipo di guerra in grado di fare vacillare la democrazia. E ridurre tutto in cenere.
“Il nuovo fuoco” arde, il combustibile abbonda e la gamma dei possibili scenari è vasta. Tanto che non è un’eresia affermare che la geopolitica del futuro sarà plasmata proprio dall’intelligenza artificiale.
Il saggio di Ben Buchanan e Andrew Imbrie rappresenta un’occasione per confrontarsi con il pensiero che ha caratterizzato l’azione più recente degli Stati Uniti in quest’ambito, oltre che con le politiche multilaterali in questo settore, per esempio in un G7 sempre più impegnato sui temi della sicurezza economica e della competizione tecnologica.
Nell’approccio verso l’intelligenza artificiale, la prospettiva storica adottata dagli autori non è limitata solo all’accelerazione di questo secolo, ma indica differenze e analogie con altri momenti della competizione globale, invitando a una riflessione più ampia su guerra, pace e democrazia alla luce dei cambiamenti apportati dall’IA.
Nell’analizzare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, gli autori introducono tre posizioni principali all’interno del dibattito pubblico: gli evangelisti, ovvero coloro che vedono soprattutto il lato positivo dei nuovi paradigmi tecnologici; i guerrieri, che utilizzano la tecnologia a fini di sicurezza nazionale e di supremazia politica; le Cassandre, che sottolineano i limiti e i pericoli dello sviluppo in corso.
Quel che è certo è che l’IA rappresenta già oggi un pilastro dell’arena geopolitica globale.