Dall’evoluzione dell’offerta alle piattaforme tecnologiche emergenti, passando per i “bionic agent”, i nuovi rischi e i modelli di embedded insurance: Simone Ranucci Brandimarte e Gerardo Di Francesco analizzano la trasformazione del settore assicurativo da qui al 2030 (e oltre)
La rivoluzione è in atto e sarà compiuta entro il 2030. Per quell’anno il valore dell’industria assicurativa nel mondo sarà cresciuta quasi del 100% rispetto ai numeri attuali, passando da 5,5 a 10 trilioni di dollari. Il merito? Sarà in gran parte dell’effetto trainante del digitale. Nel libro “Insurtech or Out”, Simone Ranucci Brandimarte e Gerardo Di Francesco descrivono l’evoluzione dell’industria assicurativa italiana sulla strada della digitalizzazione.
Ma cosa si intende per “Insurtech”? Non innovazione avveniristica e di frontiera, ma l’applicazione di tecnologia ordinaria e consolidata che si è ormai estesa a tutti i rami dell’economia dei servizi, arrivando a rivoluzionare anche le assicurazioni. Con l’etichetta insurtech si intende la digitalizzazione dei diversi processi assicurativi, attraverso un nuovo approccio tecnologico con il quale le compagnie assicurative possono, e stanno innovando il mercato per migliorare i propri prodotti al fine di renderli più appealing e adatti alle nuove esigenze dei consumatori. Big data, intelligenza artificiale, blockchain, e ulteriori strumenti innovativi, hanno lo scopo non solo di ottimizzare gli aspetti operativi della filiera, ma consentire all’industria assicurativa di avviare quel percorso evolutivo già in essere in altri settori - come il bancario, il retail, l’hospitality e altri.
Nel libro, Ranucci Brandimarte e Di Francesco analizzano il mondo insurtech italiano durante il cambio di paradigma che coinvolge l’intero comparto in tutte le sue articolazioni, dalla cultura aziendale ai processi organizzativi, passando per la gestione dei dati e la relazione con i clienti.