Poche prestazioni sociali in Italia sono state oggetto di aspri scontri, anche ideologici, quanto il Reddito di Cittadinanza (RdC). Da un lato la retorica della panacea contro i mali del welfare italiano e dell’abolizione della povertà; dall’altro quella di una misura che incentiva l’ozio, facile preda dei «furbetti» quando non delle organizzazioni criminali. Coerentemente con le promesse fatte in campagna elettorale, il governo Meloni ha introdotto una riforma che supera il RdC, integralmente sostituito da nuove misure di contrasto alla povertà e di inclusione lavorativa: l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro. La riforma Meloni va nella direzione di superare i limiti e correggere gli errori di disegno e attuazione del RdC? Le nuove misure funzioneranno oppure la riforma avrà creato nuovi problemi, forse maggiori di quelli che si propone di risolvere? Per rispondere a queste domande, il volume prende le mosse da un’analisi sistematica dei risultati e dei limiti principali del RdC nei suoi quattro anni di vita. Questo consente di avanzare delle considerazioni sulla riforma Meloni, valutandola rispetto a come dovrebbe funzionare uno schema di contrasto alla povertà, un tema al centro dell’elaborazione progettuale e dell’azione dell’Alleanza contro la povertà in Italia sin dalla sua costituzione. Sostegno ai poveri: quale riforma? si rivolge a un pubblico vasto, interessato alle questioni economiche e sociali del nostro Paese, così come al pubblico dell’accademia e al mondo di chi si occupa professionalmente delle politiche sociali, e ai giornalisti e ai policy-maker che si occupano di questioni di politica economica. Il volume è il frutto del lavoro svolto dagli autori nel Comitato scientifico dell’Alleanza contro la povertà in Italia, nata nel 2013, che raggruppa un ampio numero di soggetti sociali che hanno deciso di contribuire in maniera collettiva alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese.