Il libro Patrizia Giorgio, Laura Guardini e Renata Villa nasce come una guida pratica per raccontare un fenomeno in crescita - a livello internazionale e in Italia - e per fornire indicazioni pratiche su come avviare collaborazioni virtuose tra profit e no profit, per il bene di comunità e territori.
Profit e non profit, insieme, per il bene di comunità e territori: il volontariato aziendale è una pratica sempre più diffusa a livello internazionale, e da alcuni anni promossa anche in Italia. Ma in cosa consiste nel dettaglio? E come funziona? Per raccontare il fenomeno nelle sue varie declinazioni e per fornire indicazioni pratiche su come avviare collaborazioni virtuose, impegnando i dipendenti a beneficio della società, arriva il saggio di Patrizia Giorgio, Laura Guardini e Renata Villa.
Edito da Egea e da pochi giorni in libreria, il volume “Il volontariato aziendale” nasce dalle esperienze maturate dalle autrici in contesti molto diversi ma che si sono scoperti complementari: profit, non profit e il laboratorio che favorisce il dialogo fra i due mondi. L’obiettivo prioritario del testo, infatti, è proprio quello di far comprendere che un progetto di volontariato aziendale è efficace solo se viene pensato, pianificato e promosso attraverso una partnership in cui impresa e organizzazione non profit sono sullo stesso piano, in un rapporto paritario, simmetrico e di reciprocità.
Analizzando l’ultimo report di CECP (Chief Executives for Corporate Purpose)[1], che ha preso in considerazione un campione di imprese a livello internazionale, scopriamo che la percentuale media di dipendenti che hanno fatto almeno un’ora di volontariato aziendale nel 2022 è stata del 19,8%, in aumento di circa il 3% rispetto al dato del 2021. Si tratta di un incremento del fenomeno ancora limitato. I progetti di volontariato aziendale si stanno lentamente riaffermando nel mondo produttivo e quindi ne soffre anche la partecipazione dei dipendenti che non è ancora tornata al tasso prepandemia del 29% nel 2019. Solo in alcuni settori come quello energetico, finanziario e nei servizi di pubblica utilità la crescita della partecipazione è più sostenuta.
E l’Italia? Nel nostro Paese, il volontariato aziendale è ancora una pratica in fase di sviluppo. Le aziende più attive sono principalmente le sedi italiane di multinazionali estere.
La ricerca sviluppata da Fondazione Terzjus[2] nel 2023 grazie alla collaborazione con l’ufficio studi di Unioncamere ha rilevato che a livello nazionale solo il 5% delle imprese che impiegano almeno 50 dipendenti sviluppa iniziative di volontariato aziendale, e di queste il 39,4% si orienta verso il volontariato di competenza. In generale la ricerca evidenzia come il volontariato non sembri essere un fenomeno residuale nel tessuto economico del Paese, dal momento che coinvolge direttamente circa un terzo delle imprese medio-grandi (31%), le quali già consentono (o pensano di farlo a breve) ai lavoratori e ai manager di impegnarsi nel sociale.
Le opportunità di crescita, insomma, non mancano e il libro di di Giorgio, Guardini e Villa punta a offrire una bussola per chiunque – che si tratti di un’azienda, un ente del terzo settore o un semplice cittadino – sia interessato a percorrere questa strada. A un taglio analitico attento alle origini e all’evoluzione del volontariato aziendale, il volume affianca un orientamento pratico che non trascura le differenze tra grandi e piccole imprese, i risvolti normativi e assicurativi, l’importanza dei feedback e alcuni KPI che possono entrare nella rendicontazione di sostenibilità.
“Dopo oltre dieci anni di volontariato aziendale, sia a livello di studio e ricerca, sia attraverso esperienze dirette sul campo, anche in momenti complicati, abbiamo sviluppato una nostra sensibilita personale e una visione delle ampie prospettive offerte da questa attivita”, scrivono le autrici. “È nata cosi l’idea di realizzare questo libro, che si propone di presentare la complessita di un fenomeno oggi in grande e positiva espansione e di offrire spunti, riferimenti legislativi e qualche indicazione pratica a grandi e piccole realta che vogliano sperimentare nuove forme di collaborazione e condivisione”.
“È infatti attraverso il lavoro in comune e il confronto continuo che il volontariato aziendale si trasforma in occasione di crescita e sviluppo per tutti gli attori che ne sono protagonisti: aziende, dipendenti, organizzazioni non profit, comunita e territori”.
“Con queste premesse”, concludono le autrici, “il volontariato aziendale è un’attivita di successo dalla quale tutte le parti coinvolte traggono beneficio: in inglese si direbbe un progetto win-win, ma qui, a ben vedere, i protagonisti sono più di due, e, in un momento di creatività, ispirate anche dalla matematica, ci è piaciuto pensare in grande e definire il volontariato aziendale un progetto winn”.
[1] CECP, Giving in Numbers™: 2023 Edition, 2023.
[2] C. Caltabiano, Riconoscere il volontariato di competenza. Analisi e strategie per valorizzare una pratica sociale emergente, Fondazione Terzjus, Napoli, Editoriale Scientifica, 2023.