Il fulcro di questo libro è un fatto sorprendente. La jihad estremista
non è combattuta da ignoranti o analfabeti, ma da persone che spesso hanno
un livello di istruzione universitaria, e che non sono affatto povere.
Il fatto ancor più sorprendente è però che gli ingegneri sono sovrarappresentati
tra gli estremisti violenti di matrice islamista e fra quelli appartenenti
all'estrema destra, mentre sono assenti a sinistra, dove prevalgono i laureati
in scienze sociali e in studi umanistici.
Quali sono le ragioni per cui gli ingegneri – e non i medici o gli avvocati
o gli economisti – hanno molte più probabilità di abbracciare l’estremismo
islamista? Nel cercare una risposta, il testo non solo guida il lettore
a distinguere la singolare realtà dei fatti dai luoghi comuni sul terrorismo,
ma apre nuove e inaspettate prospettive per capire la violenza politica
e la natura dell'estremismo.